Il nome deriva dall’unione di due parole inglesi Pocket e Monster che per motivi commerciali e di pronuncia (l’accento sulla e serve proprio ad indicarne la giusta pronuncia) diventa Pokémon! Con dati risalenti all’anno 2013 pare che il marchio Pokémon abbia fruttato oltre 4000 miliardi di yen.
Il franchise si sviluppa in vari settori da quello videoludico a quello di carte collezionabili e oggi noi di Manaskill vogliamo riassumere un po’ i vari settori in cui, negli anni si è espanso questo franchise che è secondo, in giappone, solo a Mario di super mario.
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Come Nasce, anzi come nascono, i pokémon è una storia curiosa ed affascinante e parte dalla passione di molti nopponici di collezionare coleotteri ed insetti di varia natura e dimenzione. Un quasi trentenne con questa passione, Satoshi Tajiri, era casualmente anche un informatico che da poco aveva fondato la software house Game Freak ed è grazie a lui che oggi abbiamo i Pokémon.
L’idea di partenza nacque quando la sua software house entrò in contatto con i Game Boy Nintendo, delle piattaforme videoludiche portatili, e quindi insieme a qualche sua idea di infanzia Tajiri crea i poket monters, che all’inizio di chiamavano Capsule Monsters che prendevano spunto dagli animali domestici.
I due giochi arrivano sul mercato giapponese, quindi, nel 1996 con i due titoli di Pocket Monsters Aka e Pokemon Monster Midori.
L’occidente dovrà aspettare oltre due anni per vedere quelli che da noi si chiameranno “pokémon versione Rossa” e “Pokémon versione Blu” Lo scopo del gioco è molto semplice: esistono 151 creature particolari alcune molto piccole altre davvero colossali di varie nature. tipi (roccioso, velenoso, coleottero ecc)
Queste si possono catturare e possono essere utilizzate per ingaggiare scontri con altri allenatori tramite i quali fanno esperienza e accrescono il loro livello.
Due particolarità importanti sono che i pokémon non muoiono ma esauriscono semplicemente la loro energia questo rende il videogioco non violento e quindi alla portata di tutti; l’altra particolarità è che raggiunto un determinato livello il pokémon si evolve cioè muta la sua forma diventando anche più potente.
Queste particolarità, le creature carine e colorate hanno determinato l’incredibile successo di questo franchise.
Altro fattore fondamentale del successo dei pokémon è il motto che ha accompagnato la serie ufficialmente fino al 2003 e cioè “Gotta catch ‘em all!” tradotto in italiano come “acchiappali tutti!”
Questo motto ha rappresentato il desiderio di esplorazione e di collezione che ha cresciuto una generazione di affezionati al gioco sempre alla scoperta di nuovi luoghi, abilità e possibilità di catturare tutti i pokèmon disponibili nelle varie regioni.
I primi tre videogiochi pokémon sono ufficialmente Pokémon Rosso, Verde e Blu e condividono la stessa trama.
Il protagonista di questa serie di videogiochi è un ragazzo nato e cresciuto a Biancavilla e vive nello stesso paese di un certo Professo Oak che è famoso ricercatore di Pokémon nonché inventore del Pokédex, una specie di raccolta enciclopedica elettronica che memorizza e svela informazioni riguardo tutti i Pokémon incontrati e catturati.
Il protagonista decide di aiutare il professore a completare il pokèdex vedendo e catturando tutti e 151 Pokémon che abitano la regione di Kanto prima del suo rivale suo vicino di casa.
Il professore per facilitare la loro missione gli mette a disposizione uno dei 3 starter (Bulbasaur, Squirtle e Charmender).
Nel corso del tempo si sono susseguiti numerosi titoli basati su una trama simile cambiando ambientazioni, tipi di pokèmon e rivali
Di seguito un elenco in ordine di uscita dei vari titoli che approfondiremo in pagine separate.
A questi si aggiungono numerosi titoli che non appartengono alla storyline ufficiale fra i quali ricordiamo Pokèmon colosseum, Pokémon Ranger e Pokémon Mistery Dungeon
Il pokédex partito nel 1996 con 151 pokémon ora ne conta oltre 880
Dal successo del gioco è stato prodotto anche un Anime ( serie tv animata) che prende spunto dalle vicende del gioco.
Il protagonista è Ash Ketchum, un ragazzo di Biancavilla appunto e deciso a diventare Maestro di Pokèmon, cioè ottenere il grado di migliore allenatore di pokémon della regione. La serie inizia in maniera abbastanza bizzarra, il ragazzo arriva in ritardo all’assegnazione dello starter e quindi riceve l’ultimo pokémon rimasto Pikachu (simbolo quasi assoluto della serie ormai) un roditore di tipo elettrico che ha la particolarità di non entrare nella pokéball e di essere molto discolo.
i due diventeranno compagni di squadra inseparabili e conquisteranno (nel 2019) il titolo tanto ambito ma anche i cuori di tutti gli spettatori.
Una mensione particolare va al gioco di carte collezionabili che da anni domina la sua parte di mercato.
Ad occuparsi della distribuzione e della creazione fu nel 1998 la Wizards of the coast, già editrice del famosissimo Magic of the Gatering.
Ovviamente il prodotto ebbe un successo incredibile tanto che la Hasbro ne acquistò i diritti l’anno dopo nel 1999. Fino al 2003 quando la nintendo non concesse più i diritti e pubblicò il gioco in proprio.
Numerose le carte che ad oggi costano fino a 100.000$ per la incredibile rarità che fa gola ai collezionisti che provano ad “acchiapparle tutte”.
Pokèmon sia nella sua versione videoludica che di carte collezionabili ha sviluppato un gioco competitivo molto vasto e complesso che raccoglie numerosi giocatori e torneo di livello mondiale.
Talasciando quello di Carte collezionabili che non si adatta al nostro sito quello video ludico è davvero interessante e si basa sul confrontarsi di due allenatori (o 2v2 3v3 in alcune versioni) che hanno a disposizione rispettivamente 3-6 pokémon e attraverso la sinergia di questi pokémon e alla strategia del team si aggiudicano la vittoria sull’altro allenatore. Ma ne parleremo approfonditamente in un’altra pagina.
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