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Hearthstone: Analisi nerf Maggio 2018

A pochi giorni dal rilascio del prossimo aggiornamento, Blizzard ha recentemente reso noti quali saranno i prossimi cambiamenti al bilanciamento di Hearthstone, scatenando i pareri di tutta la community. Questa volta la sensazione è che le modifiche alle carte siano meno “pesanti” rispetto a come eravamo abituati. Al netto dei nerf (Qui in dettaglio) , quello che preme davvero capire è quale sarà il margine di sopravvivenza di alcuni mazzi che, dall’uscita dell’ultima espansione, avevano invaso la locanda, oltre alla possibile risalita nella tier list di alcuni archetipi meno fortunati. In questo articolo si chercherà di analizzare, classe per classe, le pricipali conseguenze dei nerf.

Iniziamo, dunque, dal Paladino:

©Hearthstone

 

diventata la classe ampiamente più scelta dai giocatori grazie principalmente alla sua variante Even, arrivando addirittura a toccare una presenza che si aggira intorno al 23% nel rank legenda.

Chiamata alle Armi, carta cardine del mazzo, vedrà il suo costo incrementato a 5. Verrà quindi aumentata di un mana. C’era davvero bisogno di questo nerf? Assolutamente sì, poiché la possibilità di evocare 3 servitori dal mazzo al turno 3-4, mette il Paladino in una situazione di vantaggio enorme rispetto a molti dei mazzi contro cui si scontra, per non parlare della possibilità di riempire subito la board dopo una rimozione ad area dell’avversario. I match tra Paladini, invece, si erano quasi ridotti alla vittoria del mazzo che per primo riusciva a pescare la carta in questione.
Basterà questo nerf a fermare lo strapotere di questo archetipo? Probabilmente sì. Anche se dovesse sopravvivere, difficilmente l’Even Paladin riuscirà a cambiare in modo abbastanza performante.

Al contrario, è probabile che la variante Murloc del Paladino sopravviva, continuando a giocare Chiamata alle Armi e perdendo, a seguito dei nerf, molti avversari ostici.

Per quanto riguarda la versione Odd, invece, potrà adesso fare uso di Chiamata alle Armi. Nonostante questo, la possibilità di mettere 3 drop a 1 mana direttamente in campo non sembra così allettante. Per quanto sia una carta utile a riempire velocemente la board e a togliere 3 pescate superflue dal mazzo, i 5 mana sono un prezzo troppo alto per mettere in campo 3 pezzi deboli, doprattutto nelle fasi avanzate della partita. Non serve sottolineare come si stia parlando di un mazzo capace di mettere in campo ben due pezzi con il solo potere eroe.
Anche non ricevendo buff diretti, l’Odd Paladin potrebbe comunque tornare alla ribalta, considerato l’indebolimento di Even Paladin e Control Warlock.

Passiamo ora allo Stregone:

©Hearthstone

Impossibile non analizzare insieme il bilanciamento delle due carte dello Stregone, Lacchè Posseduto e Patto Tenebroso.
La cura fornita da Patto Tenebroso è stata dimezzata: da 8 passa a 4, riducendo in modo significativo le cure totali dei principali archetipi dello Stregone. Lacché Posseduto, invece, ha visto aumentato il suo costo da 5 a 6 mana.
I due archetipi dello Stregone, Cube e Control, in questo senso, hanno subito un duro colpo. Ritardare di almeno un turno la discesa in campo del Signore del Vuoto rende sicuramente lo Stregone molto più debole contro i mazzi aggressivi. Inoltre, la riduzione della cura sull’eroe pone la classe alla mercé dei danni faccia di Odd Hunter e Tempo Mage. Si prospettano tempi duri per Gul’dan, che per tornare alla ribalta dovrà probabilmente modificare l’intero assetto dell’early-midgame.
Il nerf si è reso necessario, oltre per l’eccessiva potenza di questi due archetipi, per la loro permanenza nel meta da troppo tempo. Lo Stregone, nell’ultima rotazione, ha perso un numero esigio di carte valide, rendendolo un vero incubo nella ladder. Il bilanciamento sicuramente lo spingerà ad evolvere in una direzione diversa da quella presa negli ultimi mesi.
Non è da escludere un ritorno dello Zoolock, che se l’è sempre cavata bene contro Tempo Mage e che vedeva nello scontro con Control Warlock un ostacolo insormontabile.

Analizziamo il Ladro:

©Hearthstone

La situazione del Ladro, invece, richiede un’analisi molto più complessa.
Nucleo Cristallino viene nerfato per la seconda volta, andando ad intaccare nuovamente la potenza della quest più discussa fra tutte. L’effetto della carta porta adesso i servitori ad una statistica di 4/4, andando ad intaccare di un punto entrambi i parametri. Un bilanciamento a questo archetipo si è reso necessario, poiché il Quest Rogue è diventato eccessivamente potente contro tutti i mazzi non aggressivi. È giusto che sia performante contro i mazzi control, ma la sua potenza aveva, di riflesso, limitato la creazione e la diffusione di mazzi più lenti di un aggro.
Questo nuovo bilanciamento indebolisce la capacità di andare velocemente a rimuovere i servitori dell’avversario, così come la velocità con cui riesce a concludere il match.
Il Quest Rogue, infatti, ha spesso il bisogno di rimuovere l’intero ammontare dei punti vita dell’avversario in pochissimi turni, e la perdita di un punto d’attacco per ogni servitore va a limitare di molto questa possibilità. Nonostante questo, l’archetipo resterà probabilmente una buona scelta da torneo. Difficile, invece, ipotizzarne una permanenza in ladder.

Parliamo di Evocatrice Astiosa:

©Hearthstone

 

Ultimo bilanciamento che va a colpire la modalità standard di Hearthstone è quello all’Evocatrice Astiosa, che vede il suo costo aumentato a 7 mana. Il mazzo principalmente colpito da questo cambiamento è lo Spiteful Druid che, negli ultimi tempi, stava performando più che bene nella ladder. L’Evocatrice Astiosa è una carta che, in un mazzo costruito su misura, è capace di generare un valore immenso, soprattutto dopo la rotazione fuori dallo standard dei servitori a 10 mana più deboli. Probabilmente il bilanciamento meno consistente tra le carte standard, che non lascia presagire una sua scomparsa. Ad ogni modo, l’attesa di un turno in più avrà un doppio effetto: non solo ritarderà l’evocazione di un servitore da 10 mana, ma aumenterà anche 6la possibilità di topdeck di entrambe le copie di Infestazione Totale.
Nonostante questo, è probabile che l’Evocatrice Astiosa continuerà ad essere utilizzata.

Conclusioni:

Andiamo ora ad ipotizzare la situazione del meta in seguito alla patch di bilanciamento.
È facile prevedere un ritorno del Druido; entrambe le sue varianti più recenti, il Taunt e lo Spiteful, vedono nel Paladino il peggiore degli avversari. Un eventuale crollo di Uther potrebbe portare di nuovo Malfurion in vetta alla tier list.

Per quanto riguarda invece il Control Priest, il futuro promette male. Il Paladino è praticamente il suo bersaglio principale, permettendogli di mantenere una win rate elevata. La riduzione di frequenza di Even Paldin nella ladder potrebbe punire enormemente la variante Blast di Anduin, che teme il probabile ritorno di Cacciatore e Guerriero, per non parlare, come già detto, del Duido.

Discorso analogo è fattibile per il Tempo Mage, che teme il ritorno di Spell Hunter, Control Warrior, così come del Druido in generale.

Il vero ago della bilancia sarà, anche questa volta, lo Stregone. Qualora Gul’dan dovesse trovare una nuova e altrettanto performante composizione control, il meta potrebbe tornare subito a ristagnare. Se così non fosse, le classi che hanno recentemente visto un calo, sarebbero pronte a riaffacciarsi alla ladder.

Menzione a parte va fatta per lo Sciamano, che purtroppo continua a non possedere archetipi particolarmente competitivi. L’unica speranza di Thrall sembra riposta della sua versione Even, che forse, con qualche rielaborazione, potrebbe intimorire i nuovi avversari.

Insomma, non possiamo che dirci soddisfatti del bilanciamento in arrivo. Un cambio di direzione di cui si sentiva la necessità, a causa di un meta diventato stantio troppo precocemente, e grazie al quale si apriranno nuove possibilità nello scenario competitivo del gioco.

 

Carlo

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